In questo saggio è messa in luce la profonda influenza che Socrate e Kant hannoavuto sul pensiero di Hannah Arendt. Infatti, l’elaborazione di una nuova filosofia politica è possibile, a suo avviso, soltanto attraverso un nuovo contatto tra verità e politica e attraverso un rinnovato senso della pluralità umana, della coesistenza e della condivisione. La Arendt elogia l’eccezione di questi due filosofi che, seppur così diversi e lontani nel tempo, condividono una concezione della pluralità umana fondata sulla
differenza e, con essa, inaugurano una idea della politica intesa come infra, tra, come spazio di mediazione aperto e in comune.