IN CORSO

GIOVEDI’ 25 NOVEMBRE 2021 In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione
della violenza contro le donne istituita dall’Assemblea generale delle Naziom/k(, dalle ore
9.00 alle ore 13.00, presso l’Aula Magna della sede succursale del Liceo Elsa Morante si terrà il
convegno:
“25 NOVEMBRE CONTRO OGNI POTERE PREVARICATORE E VIOLENTO”
Interverranno all’incontro, dopo i saluti e l’introduzione della Dirigente del Liceo Elsa Morante
prof.ssa Giuseppina Marzocchella, Stefania Tarantino Docente di Filosofia contemporanea
Università degli Studi di Salerno; in collegamento da Roma la Presidente dell’associazione Nove
Onlus Susanna Fioretti; Chiara Guida Collettivo 105 per la Storia delle Donne e la criminologa e
giornalista Odile Mannini.
Il Liceo dedica quest’anno la giornata alle bambine e alle donne Afghane.
Come ogni anno il 25 Novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Il Liceo
Elsa Morante si fa promotore di un evento volto a sensibilizzare e tenere viva l’attenzione sulle
donne, vittime ogni giorno di violenze e di sottrazioni anche dei diritti fondamentali.
Se lo scorso anno il 25 novembre, il Liceo ha inaugurato la panchina rossa posta in uno dei giardini
interni alla scuola, quest’anno la giornata di riflessione sarà dedicata alle donne e alle bambine
Afghane sopraffatte dalla violenza e dalla prevaricazione. Si parlerà della situazione delle donne in
Afghanistan con la Presidente dell’associazione Nove Onlus, Susanna Fioretti in collegamento da
Roma, associazione che da anni si impegna a fronteggiare situazioni di emergenza umanitaria
lavorando soprattutto con donne, bambini e persone disabili. Nove promuove la creazione di una rete solidale senza confini che persegue il rispetto della dignità umana e della giustizia sociale. Stefania Tarantino Docente di Filosofia contemporanea Università degli studi di Salerno e Chiara Guida Collettivo 105 per la Storia delle Donne, affronteranno il problema del femminicidio, definito
dall’ONU “un flagello mondiale” sottolineando che per combattere questa forma di violenza, oltre
alle leggi, servono adeguate forme di prevenzione e di educazione ai sentimenti. Infine la criminologa e giornalista Odile Mannini ci illustrerà un progetto su cui sta lavorando che prevede la creazione di una rete tra le istituzioni i centri antiviolenza, gli ospedali, la questura e i centri di accoglienza. Tale progetto permetterebbe così alla donna di proteggere se stessa ed i suoi figli e ricostruire una nuova dimensione lontano dalla violenza.

Quella tracciata da Françoise Duroux nei saggi qui tradotti, scritti tra il 1983 e il 2005, è una traiettoria femminista dall’indubbia originalità di pensiero. Leggere delle questioni cui la sua scrittura risponde, dei problemi che la filosofa si è posta nel dipanarsi del tempo e delle occasioni d’attualità per le quali ha sentito l’urgenza di esporsi nella dimensione del dibattito pubblico è come seguire un’autobiografia di pensiero vivente. Molte le tematiche trattate: dalla scommessa problematica della differenza sessuale alla critica al concetto di genere; dalle forme della politica delle donne alle questioni che riguardano la legge. Nodi scoperti e brucianti per il femminismo, legati insieme da una sottostante critica al neoliberalismo di matrice maschile e da una lettura della realtà in chiave psicoanalitica

Leggi la recensione di Giovanna Borrello

Pubblicato da Guida editore

Scheda

Sono molteplici i “sentieri” filosofici che l’idea di chiaroscuro traccia in questo libro: la costruzione di un pensiero che rinuncia programmaticamente al suo manifestarsi come volontà di dominio e alla sua presuntuosa univocità per aprirsi al movimento inarrestabile dei concetti e delle cose, del libero fluire dell’intuizione e delle sue oggettivazioni nella vita personale e nella storia; la costante fedeltà a un concetto, eminentemente kantiano, come quello di limite che si misura costantemente – per richiamare una famosa distinzione cassireriana – con l’infinita gamma delle funzioni del pensare e dell’agire più che con le ontologiche sostanze dell’essere intemporale; la scelta, infine, di spostare il confronto con Kant dal piano logico e gnoseologico a quello dell’antropologia, della politica e della concezione della storia. Solo a partire da questi presupposti si comprende come possa immaginarsi – secondo la scelta argomentativa e interpretativa dell’autrice – il collocarsi delle quattro filosofe lungo un comune percorso che sposta l’idea di sommo bene dal terreno metafisico alla «fondazione di una nuova cultura dei diritti e della politica». (Dalla Prefazione di Giuseppe Cacciatore)

30 ottobre 2018

Casa delle donne di Napoli/bene comune

(Rampe San Giovanni Maggiore Pignatelli 12)

 

Confronto aperto sull’ultimo numero di Sottosopra, edito dalla Libreria delle donne di Milano, con contributi di Lia Cigarini, Giordana Masotto, Alessandra Bocchetti e Luisa Muraro. Dal metoo, inteso come “leva di una politica dell’esistenza femminile, che è altra cosa da una politica di potere” (Cigarini) e in cui il simbolico ha agito efficacemente contro le classiche narrazioni del potere, alla questione del lavoro quando fa riferimento a quel nesso corpo/parola così peculiare di quel soggetto inedito e imprevisto che sono le donne e in cui si offre la possibilità di trovare “nuovi paradigmi in cui tutti, donne e uomini, possano riconoscersi” (Masotto), fino ad arrivare a una riflessione sulla prostituzione e sulla gestazione per altri (GPA) a partire dal libro di Rachel Moran (Stupro a pagamento, Round Robin editrice, Roma 2017). Da questo libro Alessandra Bocchetti ha tratto un monologo, Le altre, che sarà letto e interpretato dall’attrice napoletana Anna Bocchino. Il punto di domanda sulla prostituzione mette in luce l’inestricabile intreccio tra libertà individuale e inviolabilità del corpo proprio. Anche la questione della GPA (gestazione per altri) attraversa dal di dentro la questione del corpo femminile e s’interroga sulla disponibilità di una donna a fare una gravidanza per altri. È innegabile che questa pratica sia diventata un vero e proprio business e che solleciti una riflessione sulla scissione della gestazione dall’intero processo procreativo (Muraro). È su queste questioni così urgenti e scottanti del presente che ci confronteremo.
Introdurranno alla discussione: Stefania Tarantino, Lidia Curti, Chiara Guida, Tristana Dini e Alessandra Macci.
Saranno presenti Lia Cigarini e Alessandra Bocchetti.

 

Vedi articolo apparso su Il Mattino a cura di Donatella Trotta. Leggi

Vedi comunicato stampa apparso su Il Paese delle donne on line

Adresse: FIAP Jean Monnet, 30 rue Cabanis, 75014 Paris

Association pour l’etude de la pensée de Simone Weil

Dimanche 21 octobre

9 h. – 13 h.

  • Ouverture
  • Jane DOERING : « Simone Weil et Saint-Exupéry “le paysan du ciel” »
  • Bertrand SAINT-SERNIN : « Simone Weil, lectrice de Conrad »
  • Christina VOGEL : « La littérature comme acte entre immanence et transcendance »

15 h. – 19 h.

  • Alexandra FÉRET : « Être exaucé : une lecture weilienne des contes »
  • Alice MENNESSON : « Simone Weil, lectrice de Molière »
  • Sylvie MAZET : « Une lecture de L’Avare : Simone Weil et Jacques Lacan »

Lundi 22 octobre

9 h. – 13 h.

  • Daniel BOITIER : « Simone Weil – Georges Bataille : une rencontre impossible. La littérature et le bien »
  • Olivier REY : « Ce que ne peut pas la littérature »
  • Robert CHENAVIER : « Simone Weil est-elle un écrivain engagé ? »

14 h. 30 – 19 h. 30

  • Stefania TARANTINO : « Simone Weil lectrice de la litérature historique grecque »
  • Carmen HERRANDO : « Simone Weil, lectrice de Jean de la Croix »
  • Francis CHIAPPONE : « Expérience et expression chez Simone Weil »
  • Claude DROZ : « Simone Weil, quelques-unes de ses citations »

25-26 gennaio 2018

Palazzo Du Mesnil – Napoli

Il convegno nasce dall’intenzione di indagare su ampia scala e in un confronto fra varie discipline il rapporto fra il testo ed il pubblico, sia in senso diacronico (la storia della tradizione testuale, la ricostruzione del testo tràdito, le trasformazioni del testo nel tempo a seconda del bacino di utenza) sia in senso sincronico (l’intertestualità, il rapporto autore-pubblico, le forme di comunicazione), evidenziando la specificità di ogni campo coinvolto, dalla filologia alla letteratura, dalla filosofia alle arti visive. Inevitabile è, dunque, l’intreccio fra traduzione e tradizione dei testi.

Leggi il programma

Ciclo di seminari (vai al link)

Nell’ambito degli insegnamenti di Sociologia del Mutamento e della Conoscenza del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche e della Progettazione Educativa, si terranno una serie di seminari coordinati dalla prof.ssa Irene Strazzeri dal titolo “Incontri di Sociologia”.

I seminari rientrano nella Terza Missione dell’Università e sono rivolti a tutti gli studenti e a coloro che sono interessati alle tematiche trattate.

Gli incontri si terranno dal 29 novembre al 22 dicembre, alle ore 15.00, nell’Aula 1 del Dipartimento di Studi Umanistici (via Arpi n. 176 – Foggia).

Programma

  • 29 Novembre 2017 -Seminario introduttivo e presentazione della ricerca Globalizzazione, genere e apprendimenti
  • 6 dicembre ore 15.00 – Anna Simone, La società della prestazione
  • 13 dicembre ore 15.00 – Paolo Ercolani, Contro le donne
  • 20 dicembre ore 15.00 – Tristana Dini e Stefania Tarantino, Femminismo e Neoliberismo
  • 22 dicembre ore 15.00 – Leonardo Palmisano e Dimitri Lioi, Mafia caporale

 

Séminaire FMSH

Au-delà du genre. Parole, corps, politique, désir

(Méditerranée / Caraïbe / Brésil)

Responsable : Christiane Veauvy

Co-responsable : Mireille Azzoug

 

La prochaine séance de notre séminaire aura lieu le lundi 20 novembre de 17h à 19h, à la Maison des Sciences de l’Homme, 54 boulevard Raspail (75006), en salle B1-18 (premier étage).

Nous aurons le plaisir d’accueillir Stefania Tarantino, philosophe féministe de Naples, chercheuse à l’Université l’Orientale et collaboratrice de la Chaire d’Histoire de la philosophie à l’Université “Federico II”. Sa conférence sera intitulée :

“Lectures de Simone Weil dans le mouvement féministe italien”

Philosophe et écrivain française, Simone Weill, dont la vie a été brève (Paris, 1909 – Ashford, Kent, 1943), a laissé une oeuvre très importante, néanmoins mal connue dans son pays natal alors qu’elle a été lue, étudiée, discutée davantage dans plusieurs pays d’Europe occidentale, en particulier en Italie, dans le mouvement féministe et ailleurs.

Le regain d’intérêt qui se manifeste en France à l’égard de Simone Weill et de son oeuvre depuis quelques années nous a incitées à faire appel Stefania Tarantino qui en est une spécialiste (voir ci-dessous son curriculum vitae). Elle introduira sa conférence par une brève rétrospective de ce réveil français et des lectures weilliennes menées en Europe occidentale, puis nous présentera les lectures de Simone Weill à l’oeuvre dans le féminisme italien (voir l’abstract ci-dessous)

Stefania a contribué antérieurement à plusieurs séances de notre séminaire, notamment par une analyse du féminisme italien dans la crise (suite aux rencontres de Paestum) et une présentation des philosophes féministes en Europe du Sud (en collaboration avec Rosa Rius Gattell, Barcelone). Les textes de ces interventions sont disponibles sur internet (Archives audio-visuelles de la recherche, FMSH-AAR).

Nous espérons vous retrouver nombreuses et nombreux à la séance du 20 novembre

Bien cordialement

 

Christiane Veauvy                                       Mireille Azzoug

(veauvy@msh-paris.fr)                             (mireille.azzoug@gmail.com)

 

 Abstract

La pensée de la différence italienne s’est beaucoup nourrie de la réflexion philosophique de la philosophe française Simone Weil, à la fois parce que sa pensée a plongé jusqu’aux racines de ce qu’a de fallacieux la métaphasique traditionnelle, et parce qu’elle a ouvert la voie d’une politique du symbolique qui s’est révélée extrêmement féconde. Dans mon intervention, je vais essayer de mettre en évidence les concepts weiliens que le féminisme italien a retravaillés dans un dialogue incessant avec elle. Bien que Simone Weil, de son côté, n’ai pas été une féministe et qu’elle ait considéré en fait la différence sexuelle comme un véritable obstacle, elle a épanoui de nombreux possibles intéressant la pensée et la pratique politique des femmes, mais aussi l’humanité entière.

 

 

 

Scarica il pdf: Invitation sémin 20 nov 17

E dopo che i telegiornali saranno finiti, gli articoli scritti e letti, i particolari nella loro morbosità rivelati, Noemi diventerà un altro numero che si aggiungerà alle statistiche di questa guerra che sembra non avere fine. E, in effetti, se solo ci pensiamo, così come stanno le cose, siamo molto lontani dal mettere la parola fine a tutto questo. È talmente radicato in profondità questo germe totalitario nel cervello di alcuni uomini che dovrebbero iniziare a inventarsi una nuova cultura e, attraverso di essa, a reiventare se stessi su basi che non sono più solo le loro. Quella che sta alle nostre spalle è, infatti, una cultura troppo sbilanciata, a loro totale favore, che si è nutrita di subalternità, di delirio di onnipotenza, di padronanza su cose ed esseri viventi. La cultura di questi adulti maschi adolescenti che continuano a sbattere i piedi sul tavolo quando non hanno ciò che vogliono e che ti ammazzano, ti violentano come se fosse una cosa normale o, per lo meno, non troppo grave, è un retaggio della storia, della nostra storia. Ma quando la storia è cambiata e questa volta non è andata solo in loro favore, qualcosa ha bucato il loro mutismo e il loro smisurato ego. In quella smisuratezza c’è il pericolo più grande. La fragilità si ammanta di una crudeltà inaudita. Noemi lo sapeva. Lo ha detto e lo ha scritto in ogni modo sopra un volto tumefatto: non si tratta di amore.
La madre non si è limitata a una denuncia su facebook. È andata direttamente nel luogo dove pensava avrebbe trovato ascolto e protezione per sua figlia. Non so come è andata, le indagini spero che chiariranno che cosa accaduto perché è di una gravità assoluta. Spero solo che non le abbiano detto: “Signora, ma è una cosa tra ragazzi, tra adolescenti innamorati. Sapete come vanno queste cose…Vedrà che tutto si sistemerà”.
Se fosse così, avremmo l’ulteriore conferma che non si è capito bene la posta in gioco di questa guerra. Se non è amore, perché, appunto, non lo è affatto, la prima domanda che dobbiamo porci è: di che cosa veramente si tratta? A me sembra che molti maschi di potere e non a questa domanda non vogliono rispondere. Il vaso di pandora non lo vogliono scoperchiare fino in fondo perché forse lì scoprirebbero che quell’Hans (il germe meschino e totalitario) così ben delineato da Ingeborg Bachmann sta ancora a suo agio nella vita di uomini assolutamente normali. Allora che cosa si fa? Si distribuiscono un po’ di palliativi per giustificare la propria coscienza, si offre qualche spicciolo da distribuire qui e la’ (quando c’è e resiste alle infinite emergenze di questo paese), per far vedere che la buona volontà c’è, che pur si fa qualcosa e anche, diciamocelo, per zittire “quelle note e solite donne” che da anni rivendicano fondi per poter operare direttamente sui territori. Poi accade che, quando urlano troppo e fanno casino, c’è l’Arma a metterle in riga e lo fanno da sempre nel peggiore dei modi (quando va bene solo con esternazioni verbali sessiste e maschiliste). Per tutte le cose accadute in questi giorni, mi ha stupito lo stupore di coloro che non riuscivano a credere a ciò che è successo a Firenze. Sembra proprio che tutto ci stia (anche perché è pretesto poi per parlare di altro): i rumeni, il tunisino con la bambina di 11 anni, il marocchino, il bengalese, ma gli uomini dell’arma proprio no! Mi chiedo allora se viviamo nello stesso mondo. Forse no.
La violenza crea voragini mute e piene di risentimento, di rabbia, di odio. Cerco in tutti i modi di non farmi afferrare da questa spirale e sento che mi è sempre più difficile. Come mi piacerebbe dire: ammazziamoli tutti, pena di morte, castrazione, fate schifo tutti, e via dicendo. Ma so che non è così e non è questo ciò che voglio. No, non è questo che voglio da me e non è questo che voglio dagli altri.
Ciò che desidero più di tutto è poter trasmettere alle mie figlie la bellezza del loro sesso, del loro corpo, della loro intelligenza. Ciò che desidero è che non si sentano mai più vittime, mai più sottovalutate e incomprese. Ciò che desidero è che possano scrivere da loro stesse la loro storia e che possano dire si, no, forse, quando vogliono e come vogliono. Che possano tracciare le linee di ciò che desiderano essere, senza impedimenti e senza paura. Ciò che desidero è la loro piena libertà di essere se stesse.
Preservarle dal male per me significa proprio questo.

“In seno alla riflessione sull’intricata e scivolosa «questione umana», interrogativi sono stati i punti di partenza di un cammino dialogico intrapreso dal 20 al 24 marzo 2017 dalla prof.ssa Stefania Tarantino, studiosa delle filosofe del XX secolo, nello spazio pregno di memoria storico-culturale dell’ Istituto Italiano degli Studi Filosofici di Napoli (Palazzo Serra di Cassano, Via Monte di Dio 14). Ci hanno accompagnato lungo il percorso pensatori e pensatrici che attraverso la ricerca filosofica si sono addentrati nella chiaroscurale «questione dell’umano» che continua a riemergere energicamente dal profondo delle storie individuali e della storia collettiva”.

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SABATO 18 MARZO
Ore 17:30
Presentazione del libro Terra e parole. Donne/ scritture/ paesaggi
a cura di Roberta Falcone e Serena Guarracino
Intervengono: Marina Vitale e Stefania Tarantino
Coordina: Chiara Guida

Arcadia di Alina Narciso.
Voce Narrante: Alessandra Borgia

Ore 19:30
Premiazione della VIII edizione
Biennale Internazionale di Drammaturgia Femminile “La scrittura della Differenza”

Coordina Lidia Curti – Presidente della Giuria Italiana

Con le autrici:
Sonia Antinori Vincitrice del premio per l’opera E la tua anima sarà guarita.
Federica Iacobelli e Marilena Manicardi per la segnalazione al testo Nelle mani di Anna.

Saluto di Amarilis Gutiérrez Graffe -Console Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli.

All’Istituto italiano per gli Studi filosofici, prende il via lunedì 20 marzo e proseguirà fino a venerdì 24 marzo, alle ore 16, il seminario Filosofe per la pace, a cura di Stefania Tarantino (Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”). Le giornate seminariali saranno scandite come segue:

Lunedì 20: “Pensare la pace”. Una premessa in compagnia di Immanuel Kant e di Umberto Eco; – martedì 21: Guerra e pace in Hannah Arendt; – mercoledì 22: L’empatia che porta al disarmo: Edith Stein; – giovedì 23: Riflessioni sulla guerra e sull’Iliade o il poema della forza di Simone Weil; – venerdì 24: Maria Zambrano. I “luoghi naturali” della condizione umana: pace e libertà.

Il seminario si propone di indagare l’enorme potenzialità creativa insita nelle riflessioni di alcune filosofe del XX secolo. Per loro, infatti, dar vita a un’altra storia è possibile solo a partire da una risignificazione della struttura epistemica occidentale. La posta in gioco è arrivare al superamento di quel germe totalitario sul quale, come sappiamo, la storia ufficiale e tradizionale si fondano. Ma, per cambiare e rettificare il corso della storia, dobbiamo, innanzitutto, cambiare noi stessi e comprendere fino in fondo i meccanismi delle “oscure radici dell’umano”. Un’educazione alla pace comporta lavorare innanzitutto su noi stessi, sulla formazione della nostra soggettività. E significa, anche, imparare a dare il giusto valore alla nostra parzialità, a riconoscere il nostro posto del mondo sapendo di non essere il tutto. Significa dunque fare fino in fondo i conti con la nostra vulnerabilità e con la nostra forza in maniera consapevole e responsabile per tentare di liberarci da tutte quelle forme “assolute” e “totalitarie” che continuano, in un modo o nell’altro, a nutrire il nostro presente.

Il paese delle donne on line

Scarica la locandina 20-24 marzo Tarantino

Muore Gerardo Marotta e noi non possiamo fare altro che chiedere dell’umano. Chiederci che fine ha fatto, che cosa è esattamente. Per lui era “il fondamentale”, la base di ogni sapere, dell’umana ricerca e della ricerca dell’umano. Qualcosa che riguarda il nostro stare al mondo, la qualità della nostra vita, della pasta di ciò che siamo. Sapeva che solo attraverso la cultura lo possiamo nutrire e che solo da questo nutrimento possono nascere relazioni sane, una politica onesta, una scienza grande e profonda. Dalla fonte da cui sceglieremo di bere decideremo che cosa essere: dimentichi di noi stessi e di ciò che ci sta intorno o rammemoranti. Tra Lete e Mnemosyne abbiamo sempre tra le mani il gomitolo del nostro destino e lui voleva che questa piccola porzione di possibilità non fosse sprecata. La generosità era tutta concentrata nel suo volto, nella sua straordinaria capacità di darti un’attenzione totale e rivolta proprio a te. Con lui mi sono sentita sempre “importante” e dopo le nostre conversazioni uscivo più leggera, appassionata e convinta più che mai di quello che facevo. Anche quando sembrava distratto, avvolto dallo spessore delle coperte, non perdeva mai un colpo. Tanto che una volta che andai a trovarlo a casa sua per parlargli delle mie ricerche, di ciò che stavo facendo, vedendolo appisolato, smisi di parlare per non disturbarlo, ma lui prontamente mi disse: “continui, Tarantino, la sto seguendo e ascoltando con interesse”. E mi ridava il filo su cui mi ero interrotta. Ognuno/a di noi che l’ha conosciuto e frequentato porterà sempre con sé un pezzo di questo grandissimo uomo. Grazie carissimo avvocato, grazie soprattutto per il bene enorme che mi hai dato.

Un saggio su Maria Zambrano pubblicato sulla rivista Aurora (Università di Barcellona)

María Zambrano, habitante del mundo y pensadora de la paz

…El verdadero monstruo que debemos combatir es esta parte tiránica, despótica, fascista e imperialista que nos circunda por
completo de las formas más diversas y que da lugar a guerras. Deconstruir aquel «funcionamiento fascista de la inteligencia; una utilización del poder de la inteligencia y sobre todo el poder de enmascarar, de falsificar, que tiene la inteligencia» y que sigue nutriendo las guerras. Es esto lo que tenemos que empezar a transformar para abrir la puerta a otra política y a otra historia.

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24 gennaio 2016 – Ubik – Napoli

Partire dalla vita concreta, dalla fisicità dei nostri corpi, dalle contraddizioni poste dai nostri più intimi desideri. Aprire conflitti laddove l’uniformità ci schiaccia su modelli che ci tolgono il respiro e la libertà di essere pienamente noi stesse. Nella presentazione di stasera partirò da alcune parole che sono risuonate potenti nella lettura che ho fatto del libro di Tristana Dini.

 

 

 

Una mia recensione al libro: Cambiare (il) lavoro. Indagine tra necessità e desideri,

a cura di Roberta Di Bella e Romina Pistone,

Qanat, Palermo 2016.

“Ecco perché vorrei concludere questa recensione riprendendo l’incipit del romanzo di Virginia Woolf, Gita al faro, citato nell’intervista di Delia Altavilla. Ciò che per un uomo non si può fare perché irragionevole (non si esce mica con l’aria di tempesta che sta arrivando!) per una donna è invece possibile (si può uscire lo stesso, anche se c’è aria di tempesta!). Parlare di lavoro, provare a cambiare (il) lavoro, porta aria di tempesta. Ebbene, nonostante la pioggia, il vento forte, i fulmini e i lampi, le donne sono già da tempo in cammino, proprio in direzione di quel faro, e nel pieno di una tempesta che non le spaventa!”

Per amore del mondo

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martedì 22 novembre 2016 ore 18:00 – l’asilo
DONNE E COSTITUZIONE
discussione aperta sul referendum costituzionale del 4 dicembre

interventi di Maria Luisa Boccia, Anna Fava, Chiara Guida. Modera: Stefania Tarantino

L’incontro sarà l’occasione per approfondire il rapporto tra “donne e costituzione”. Di fronte al bivio posto dal referendum costituzionale del 4 dicembre tra una democrazia inclusiva, per cui tutti sono chiamati a partecipare alle decisioni collettive, e una di tipo pastorale, per cui il governo guida il popolo, siamo chiamati tutte e tutti ad un confronto critico e serratoche. Il referendum non sarà di certo un punto d’arrivo delle nostre discussioni, ma a nostro avviso può essere il punto di partenza per una grande riflessione sull’attuazione della Costituzione repubblicana e dei diritti e delle libertà da essa garantiti.

approfondisci sul sito http://www.exasilofilangieri.it/donne-costituzione-discussione-sul-referendum-del-4-dicembre/
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l’Asilo è uno spazio pubblico autogovernato da lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura. Tutte le iniziative sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale.

Si trova in vico Giuseppe Maffei (traversa di San Gregorio Armento) Napoli
www.exasilofilangieri.it

 

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Cinquemila quattrocento chilometri ci separano dal villaggio rurale di Chibok. Nell’aprile del 2014 276 giovani ragazze sono state rapite dagli estremisti islamici di Boko Haram nel liceo in cui stavano studiando. Qualche giorno fa ho sentito che il governo è riuscito a liberarne 21 dopo una lunga trattativa in cui, in cambio, ha dovuto rilasciare quattro miliziani jihadisti. Tra queste 21 giovani ragazze molte hanno avuto un figlio/a o stanno per averne. Solo tre sono tornate senza prole e non gravide. Una storia assurda che, come tante, ci restituisce tutta la violenza di questo nostro presente e dei tempi oscuri, terribili, che stiamo vivendo e che, soprattutto stanno vivendo altre e altri. Non voglio fare qui un racconto di cronaca, le poche notizie che si hanno su questo rapimento/stupro di massa si possono trovare su Internet. Si tratta comunque di notizie confuse, di numeri approssimativi, di resoconti contradditori…

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“In molte si sono incontrate, per oltre due anni, ogni giovedì pomeriggio a Palazzetto Urban del Comune di Napoli, singole o associazioni, gruppi o collettivi, e hanno elaborano un programma politico-culturale in comune. Si sono affiancate per la costituzione di un’assemblea di donne: l’Assemblea delle donne per la restituzione. Per restituire, non solo visibilità, ma principalmente reddito, come risorsa per le tante relazioni politiche culturali e artistiche in città, un circuito di riproduzione della vita degna”.

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foto casa donne

La relazione tra donne e uomini liberi è più importante di qualsiasi verità. Questo è ciò che pensava un autore molto apprezzato da Hannah Arendt, Gotthold Ephraim Lessing. Non solo, nelle sue opere, scelse di non sottostare al rigore della logica e della coerenza dialettica, ma preferì gettare nel mondo qualche fermenta cognitionis piuttosto che sentenze irrevocabili e definitive. Suo obiettivo principale era quello di incoraggiare ciascuno e ciascuna di noi a pensare da sé. Leggi tutto

 

Près de quarante ans nous séparent de la première rencontre nationale de Paestum (1976) ; les deux rencontres nationales organisées à Paestum respectivement en 2012 (par les féministes actives dans les années ’70 : Primum vivre même dans la crise. La révolution nécessaire. Le défi féministe dans le cœur de la politique) et en 2013 (par les féministes nées dans les années ’70 : Libera ergo sum. La révolution nécessaire. Le défi féministe dans le cœur de la politique), ont mis en lumière l’urgence de se retrouver pour comprendre ensemble les nouvelles formes de pratiques politiques à impulser face aux contradictions du temps présent. Il ne s’agit absolument pas de créer un sujet défini, réduit à une seule voix, mais tout au
contraire de récupérer la force plurielle et variée des voix qui émergent à partir d’un sentiment et d’un désir partagé : donner une orientation différente à la vie de ce pays, en sachant que c’est seulement dans des relations « incarnées » que la singularité devient efficace, pour et dans la recherche de nouvelles pratiques politiques.

La liberté et l’expérience politique des femmes face à la crise: les féminismes italiens et leurs prolongements au XXIe siècle.

In questo saggio è messa in luce la profonda influenza che Socrate e Kant hannoavuto sul pensiero di Hannah Arendt. Infatti, l’elaborazione di una nuova filosofia politica è possibile, a suo avviso, soltanto attraverso un nuovo contatto tra verità e politica e attraverso un rinnovato senso della pluralità umana, della coesistenza e della condivisione. La Arendt elogia l’eccezione di questi due filosofi che, seppur così diversi e lontani nel tempo, condividono una concezione della pluralità umana fondata sulla
differenza e, con essa, inaugurano una idea della politica intesa come infra, tra, come spazio di mediazione aperto e in comune.

Leggi la rivista e il mio saggio a p. 98: Per un sapere plurale e condiviso. Hannah Arendt lettrice di Socrate e Kant.

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11/15 aprile 2016 ore 16.30

Istituto Italiano per gli studi filosofici

Via Monte di Dio, 14

Napoli

Seminario a cura di Stefania Tarantino

Leggi tutte le informazioni sul seminario

 

Si è svolto dall’11 al 15 aprile 2016 il seminario dal titolo “Genere, sesso, sessualità. Sviluppi attuali del femminismo contemporaneo” svoltosi presso l’Istituto Italiano per gli studi filosofici di Napoli (ore 16), in cui abbiamo attraversato il pensiero di alcune femministe contemporanee: Judith Butler, Rosi Braidotti, Julia Kristeva, Luce Irigaray e, per l’incontro di chiusura di oggi pomeriggio, Luisa Muraro. Sono partita spiegando le ragioni che mi hanno spinta a proporre questo programma. Innanzitutto la necessità di aprire uno spazio di approfondimento in un momento di grande confusione caratterizzato soprattutto da aggressività e arroganza diffusa. Poi, il fatto che nonostante le grandi differenze, queste donne hanno inteso il femminismo come una pratica di trasformazione non solo del proprio sé ma della realtà tutta intera, decostruendo con i loro discorsi quell’ontologia individualista e proprietaria che caratterizza la storia occidentale. Intendere l’ontologia in senso relazionale, significa rendere conto dell’irreversibile complessità di ciò che siamo e dell’impossibilità di riduzione di ciascuna/o di noi al tutto. Ho indicato come metodo di lavoro il tenere insieme la distinzione segnalata da Angela Putino tra interpretazione e aderenza. L’interpretazione segna un percorso in un testo altrui, l’aderenza, invece, va a riscrivere il testo altrui. Normalmente siamo abituate/i a restare nell’interpretazione e nella fedeltà ai testi non tenendo conto del nostro apporto creativo. L’elemento dell’aderenza, invece, ci consente di agire creativamente sui testi a partire da ciò che essi smuovono e suscitano in noi. Altro punto che ho segnalato è la necessità di sperimentare la nostra stessa estraneità rispetto a ciò che già sappiamo, ai saperi e ai discorsi già dati. Sospendere tutto ciò che è scontato per fare del non abituale qualcosa di importante visto che solo così abbiamo la possibilità di vedere dell’altro rispetto a ciò che già vedevamo. In questo senso, il darci un taglio, rappresenta davvero una risorsa utile per il pensare stesso e per pensare differentemente. Se il femminismo ha sempre criticato e smantellato il potere assunto da una voce unica e incontrastata, si tratta oggi di capire come, di fronte alla pluralità di posizioni così diverse e conflittuali, in cui a volte sembra che ognuna/o abbia a cuore solo la rivendicazione a sé di qualcosa, sia possibile realmente confrontarsi per tirare fuori quella forza positiva e affermativa di cui abbiamo bisogno. Stefania Tarantino

Qualche riflessione di Tuula Haapiainen sul seminario. Leggi

«Con chi desideriamo stare in compagnia? Ho cercato di mostrarvi che le nostre decisioni sul bene e il male dipendono dalla scelta dei nostri compagni, di coloro con cui vogliamo passare il resto dei nostri giorni.»

E’ a partire da questa riflessione di Hannah Arendt che lo scorso 17 marzo la filosofa Stefania Tarantino ha tenuto a Napoli una lezione dal titolo «L’interpretazione di Hannah Arendt del sensus communis di Kant», nell’ambito delle iniziative del Café Philo, coordinato da Rita Felerico, quest’anno dedicato al rapporto tra etica e cittadinanza.

Ho ascoltato con passione la lectio di Stefania Tarantino e, da storica,  ho riflettuto sul fatto che la centralità di una comunità formata da individui capaci di esercitare un giudizio morale indipendente è al centro anche di alcune recenti ricerche, inserite nel filone dei cultural studies, relative a quella che è stata definita “l’invenzione” dei diritti umani.

Leggi tutta l’intervista a Stefania Tarantino di Maria Rosaria De Rosa

Report su Fuori centro Scampia

L’Europa delle Città Vicine
è il titolo del convegno che ha visto, domenica 21 febbraio 2016 alla Casa Internazionale delle donne
di Roma, circa centoventi donne e uomini, più donne che uomini, provenienti da molte città, misurarsi sulla crisi dell’Europa e
sulle prospettive e possibilità, a partire dalle esperienze già in atto, di aprire nuove vie per un’Europa più vicina alle vite, ai
bisogni, ai desideri.

Leggi il report di Franca Fortunato

 

Libreria delle donne di Milano

Le séminaire de recherche interdisciplinaire-international “Au-delà du genre. Parole, corps, politique, désir” (Méditerranée / Caraïbe / Brésil) accueillera Alain Touraine, Sociologue de renommée internationale, auteur d’une quarantaine d’ouvrages dont la plupart sont traduits en plusieurs langues, sa conférence sera intitulée :

Les nouvelles formes de pouvoir dans les sociétés de communication et les mouvements pour la défense du sujet et la lutte contre la dé-subjectivation“.

9 marzo 2016

FMSH

Locandina della presentazione

 

Touraine

 

 

 

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